Il 14 Novembre 1995 il grande dj italo-svizzero Robert Miles (all’anagrafe Roberto Concina) pubblicò il brano Children come primo estratto del suo album d’esordio Dreamland (premiato con numerosi dischi d’oro e di platino, con 14 milioni di copie).
A oggi il brano è uno dei più conosciuti del genere, tant’è che basta solo citarlo per immediatamente ricordare le note di pianoforte che ne caratterizzano la melodia.
In una intervista che rilasciò, Robert Miles affermò di aver composto Children per due importanti motivi:
Il primo è la dedica che fece ai bambini della ex-Jugoslavia, martoriata in quegli anni dalla guerra civile.
L’idea nacque guardando le fotografie e ascoltando i toccanti racconti che suo padre riportò al ritorno da una missione umanitaria in quella regione alla quale partecipò nei primi anni Novanta.
La seconda motivazione, non meno importante, fu la volontà di comporre una traccia da passare sul finire del Dj Set allo scopo di calmare gli animi degli spettatori a fine serata, un modo indiretto per ridurre le “stragi del sabato sera” sulle strade e una risposta alle associazioni di genitori che demonizzavano certi generi musicali, come la techno.
In una intervista al settimanale statunitense di musica Billboard, Concina descrive “Children” come «antidoto ai beat brutali che prevalgono nei club techno italiani. È diventato l’ultimo disco delle serate, prima che il pubblico torni a casa».
Children mise le basi per la nascita della dream music (nota anche come dream trance o dream dance), genere caratterizzato da melodie eseguite con strumenti acustici (quali pianoforte, violino, sassofono…) e inserite su una base di musica elettronica. Sempre Robert affermò: «Un disco paradisiaco, un genere che cercavo nei negozi ma che non trovavo mai, così me lo feci da solo, una specie di colonna sonora».
Quando riascolterete questo brano ripensate a questo artista dal grande talento e soprattutto dal grande cuore che ci ha lasciato troppo presto.