La statua equestre del Duca di Wellington a Glasgow.

Arthur Wellesley (1769-1852), Primo Duca di Wellington, è passato alla storia come l’uomo che sconfisse Napoleone Bonaparte alla decisiva battaglia di Waterloo il 18 giugno 1815.

Data l’importanza storica che questa impresa ha comportato, il Duca di Wellington venne celebrato e omaggiato per diversi anni a venire.

Tra le opere a lui dedicate una delle più celebri è sicuramente la statua equestre che è possibile ammirare a Glasgow, Scozia, appena davanti alla Gallery of Modern Art, in Royal Exchange Square.

Questa statua, opera del celebre scultore italiano Carlo Marochetti, venne eretta nel 1844 e vede il Duca in sella al proprio cavallo mentre scruta l’orizzonte con sguardo fiero.

Per quanto quest’opera abbia un’importanza storica e artistica non indifferente, non è per questo che ne parliamo oggi.

Essa è stata, infatti, nominata nel 2011 da Lonely Planet, celebre casa editrice di guide turistiche, come uno tra i “10 Monumenti più Strani al Mondo”.

Tale primato è dovuto al fatto che, a partire dalla prima metà del 1980, sulla testa del Duca comparì un cono stradale.

Dato l’effetto dissacrante e comico della situazione, la polizia di Glasgow iniziò una battaglia che va avanti ancora oggi contro i seguaci del cono stradale, dato che ogni volta che le autorità rimuovono il cono, inevitabilmente dopo qualche giorno esso ricompare in posizione.

Si è calcolato che questa goliardata costi al Glasgow City Council, tra rimozione del cono ed eventuale restauro della statua, ben 10.000£ l’anno!

Nel corso degli anni le autorità hanno cercato vari modi per far desistere la popolazione ad apporre il cono sulla statua, dall’installazione di telecamere di videosorveglianza, alla proposta di alzare il piedistallo di qualche metro in modo che diventasse più inaccessibile.

Ad oggi, tutte queste proposte sono state vanificate dalla fortissima e pressoché immediata opposizione della popolazione, che non si è lasciata intimidire e ha continuato a onorare questa “tradizione” ormai pluridecennale.

Celebre fu la petizione partita nel 2013 su Facebook “Keep the Cone” che ottenne più di 72.000 likes in appena 24h.

Il logo del movimento (dalla pagina di Facebook)

Con il consolidarsi di questa usanza, la statua venne addobbata con sempre più accessori in aggiunta al cono: una camicia hawaiana, coni multipli (anche per il cavallo), un cono con il simbolo della UE in protesta alla Brexit (anche se a mio parere sembra più un cappello da mago), un cono dorato in onore delle Olimpiadi del 2012 e recentemente una mascherina chirurgica.

Insomma, finché le autorità non trovano un modo efficace per impedire la vestizione del Duca, approfittatene e andate assolutamente a visitare questa incredibile statua!


[extra 1: oltre alle sue gesta di politico e stratega, al Duca di Wellington è attribuita la genesi del filetto in crosta di cui porta il nome. La leggenda vuole che il Duca fosse noto per i suoi gusti difficili, tant’è che portò al licenziamento vari chef; ciò portò vari cuochi a cercare nuove ricette per saziarlo, e pare che il nome del filetto in crosta sia stato dedicato al Duca per la somiglianza con gli stivali che questi indossava in battaglia (i Wellington Boots).]

[extra 2: lo stile degli stivali del Duca di Wellington, originariamente in cuoio, è l’antenato dei moderni stivali di gomma da giardinaggio, chiamati appunto Wellington Boots.]



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